Se stai leggendo questo articolo vuol dire che ti è poco chiara la differenza tra Pranoterapia e Reiki.
Per poter comprendere la differenza tra le varie discipline olistiche è importante chiarire un concetto: nessuna di esse rappresenta una valida sostituta alla medicina tradizionale.
Coloro che praticano queste discipline non possono prescrivere farmaci, elaborare diagnosi o apportare modifiche alle terapie dei medici specialistici.
Sia la Pranoterapia che il Reiki rappresentano sono quindi un valido supporto alla medicina tradizionale senza in alcun modo sistituirla: il loro comune obiettivo è il benessere fisico e psichico del paziente.
Le due discipline vengono spesso confuse per la loro similarità ma in realtà presentano delle differenze importanti.
Vediamo insieme quali.
Pranoterapia e Reiki, quali sono le principali differenze?
Come abbiamo anticipato, spesso si tende erroneamente a pensare che Reiki e Pranoterapia siano le stessa cosa ma in realtà parliamo di due terapie differenti, seppur simili sotto alcuni aspetti.
Entrambe accettando l’idea che l’energia vitale esiste e credano nell’esistenza del campo energetico, entrambe prevedono una serie di tecniche manuali per far sì che il paziente raggiunga il corretto equilibrio energetico.
Ma quindi qual è la differenza?
La Pranoterapia può essere applicata sugli altri e non su sé stessi, mentre il reiki si può applicare anche su sé stessi.
Inoltre il Reiki non usa in nessun caso l’energia personale dell’operatore a differenza della Pranoterapia in cui vi è proprio il trasferimento di energia tra pranoterapeuta e cliente.
Ma spiegamici meglio.
Cos’è la pranoterapia?
La pranoterapia è una disciplina olistica esercitata da un pranoterapeuta, individuo dotato di un livello di energia vitale superiore agli altri, dote che gli consente di trasferire il “prana” (soffio vitale) dal proprio organismo a quello del paziente.
La pranoterapia quindi si pratica su altre persone e il suo scopo è quello di ristabilire l’equilibrio energetico perso rimuovendo i blocchi energetici, per aiutare il paziente a ritrovare il corretto stato psico-fisico per vivere in modo sereno.
Questo avviene mediante diverse tecniche che prevedono l’utilizzo delle mani del pranoterapeuta come mezzo di trasmissione dell’energia.
Per apprendere tali tecniche esistono corsi specifici di pranoterapia, accessibili esclusivamente a chi supera alcuni test di ammissione che misurano essenzialmente se una persona può “emettere” sufficiente energia dalle proprie mani per poter praticare questa disciplina olistica nel modo corretto.
Cos’è Reiki?
Il Reiki è anch’essa una disciplina olistica, basata principalmente sulla meditazione e l’ascolto di sé, che può essere appresa da alcuni corsi specifici brevi e accessibili a tutti.
Il reiki consente di sbloccare energia, accrescere la propria energia e riequilibrarla quando è carente o non sufficiente.
Per farlo colui che pratica reiki prende l’energia vitale da ciò che lo circonda (la natura, il cosmo ecc) e la canalizza dentro di sé: questa disciplina dunque usa l’energia dell’Universo, che per definizione, è inesauribile.
Principali differenze tra pranoterapia e reiki
Per comprendere a pieno le differenze bisogna conoscere il presupposto alla base delle discipline olistiche: ognuno ha dentro di sé un’energia vitale in costante movimento in grado di irradiarsi in tutto il corpo che permette di vivere serenamente.
Quando l’energia viene a mancare a causa di una patologia, di un trauma o di un periodo stressante, si manifestano dei blocchi energetici: l’energia anziché fluire liberamente rende a bloccarsi facendo perdere all’individuo il suo equilibrio e mettendo così a rischio anche il suo sistema immunitario.
Coloro che presentano un blocco energetico tendono a sentirsi sempre stanche sia fisicamente che emotivamente e sviluppano sintomi come stress, ansia, mal di testa, dolori muscolari, dolori di stomaco e così via.
Sia la Pranoterapia che il Reiki consentono di ristabilire questa energia ma ci sono alcune differenze importanti:
- La pranoterapia può essere praticata sugli altri ma non su sé stessi. Il reiki può essere esercitato sia su sé stessi che sugli altri.
- Tutti possono accedere ai corsi per diventare operatore Reiki mentre per diventare pranoterapeuta è necessario sottoporsi a dei test in grado di stabilire se si possiede il dono di nascere con un’energia superiore agli altri.
- Il pranoterapeuta è fonte di energia: prende la sua energia e la dona al paziente che ne necessita. Chi pratica reiki invece rappresenta un canale dell’energia Universale: l’operatore in questo caso assorbe energia dagli elementi, dalla natura e dal cosmo per immetterla dentro di sé e trasferirla al cliente.
- L’operatore Reiki può scegliere di utilizzare una delle due mani per poter praticare la disciplina mentre il pranoterapeuta utilizza la mano destra come mano radiante energia e la mano sinistra come mano assorbente (quella adibita a liberare l’individuo dalle energie nocive e tossiche).
- Il pranoterapeuta non opera continuamente: al termina della sessione necessita di tempo per ricaricare la propria energia e liberarsi dell’energia negativa assorbita dal cliente. L’operatore reiki non ha questi problemi: può praticarle una sessione dopo l’altra senza avvertire stanchezza anzi il suo stato di benessere tende a migliorare con il numero di sedute